La wishlist delle cose da fare quando sarò guarita

Mi sento una menomata, con il fuoco di Sant’Antonio in atto. Anzi no, mi sento come Bruce Willis quando si prende una pallottola nella spalla. Mi manca solo la sua forza di volontà pr continuare a sparare un’ora e venti di fila a tutti quelli che gli si presentano davanti. Piccoli dettagli.

mi sento come bruce willis: vecchia e contusa

Questo dolore è forte e costante, con fitte  e spasmi. se sto immobile un pochino si quieta, se mi muovo e se per caso la maglietta svolazza un pochino, le fitte aumentano.

Rettfico: mi sento come Bruce Willis con una pallottola nella spalla e una medusa aggrovigliata al braccio che usa i tentacoli per scrivere la Divina Commedia sul torace. Ci siamo capiti?

Anche se è una malattia da cui si guarisce, resistere al dolore dell’herpes zoster è estenuante e spendo quasi tutte le energie sopportando il male, anche se prendo gli antidolorifici quando sto per sbroccare. Ho questo rapporto un po’ morboso con il dolore: lo temo, ne ho paura direi, ma quando ce l’ho temo anche di prendere antidolorifici inutilmente (forse per la troppa insistenza con cui mia mamma afferma che bisogna prendere antidolorifici in ogni caso, forse perché in passato ne ho abusato parecchio ad ogni piccolo segnale). Alla fine il dolore è un sintomo e va ascoltato, e ho paura di zittirlo quando mi dice qualcosa.

Cercando di sopportare queste paranoie, per tirarmi su di morale cerco di pensare a cose belle da fare quando potrò stare a contatto con altre persone (sì, sono in quarantena e questo mi fa sbroccare ancora di più) e quando avrò le forze di farlo, soprattutto!

Per adesso la mia wishlist è questa:

  • andare ad un concerto
  • tornare ad un concerto de Il teatro degli orrori
  • andare a cena fuori con Alle e Robby (e andare a ballare)
  • tornare al parco giochi di gomma coperto con la camilla
  • andare in vacanza a Cardiff  per visitare il museo del Doctor Who (progetto a lunga distanza, ma c’è sempre bisogno di organizzazione per partire in tre)

Ecco pensare a queste cose mi fa stare bene e non mi fa sentire una reclusa.

Ora sono molto concentrata per due progetti di lavoro e mi distraggo con quello, ma avete qualche consiglio per sopportare le ore in casa senza annoiarmi? Contate che i giochi fisici con la camila sono banditi, ma che tenerla mi occupa la maggior parte del tempo!

Vedere o non vedere: questo è il problema (della privacy)

Camilla ha 13 mesi. Sta diventando sempre più allegra, sempre più autonoma, sempre più intraprendente, sempre più (re)attiva, mangia da sola. E’ una fantastica personcina che sgambetta per casa.

foto di camilla o no?

Per halloween io e lei abbiamo partecipato ad un progetto della kinder che prevedeva l’upload di 3 diverse foto di noi due mascherate. Lì per lì ho pensato che era una cosa simpatica, poi mi si è attanagliato il cuore nel momento di fare le foto. “ma come” mi sono detta “rompi tanto le scatole per non divulgare le foto del viso di cami sui social e nel blog e poi le pubblichi sul sito della kinder?”. Simone ha infierito: “Non capisco perché devi dare le foto alla kinder che le usa per farci dei soldi!”. Mi sono pietrificata, ma sicomme avevo dato la mia parola, ci siamo travestite molto bene ed eravamo quasi irriconoscibili.

Ma il punto è che arriverà un momento in cui le foto di Milla gireranno per l’internet, che lei abbia 2 o 14 anni. Ora, lei ha 13 mesi, non può scegliere, e lo facciamo noi per lei. Le mamme blogger che conosco o che seguo inseriscono foto difamiglia e dei loro pargoletti nei post, o nei momenti importanti delle loro vite: a me piacerebbe iniziare a farlo. Altre mamme esasperano il concetto postando 250 foto al giorno delle mile faccette dei loro bimbi. Questo mi angoscia. Altre, come me, per adesso evitano di far conoscere la figura della piccola o del piccolo (io personalmente ogni tanto posto le foto della Cami con una pera in faccia ahahahah. è moto divertente perché ci assomiglia).

Tra l’altro questo blog sta prendendo una bella piega e mi piacerebbe dare una marcia in più al progetto (che non è necessariamente la foto, ma alla fine questo spazio è nato grazie a lei, e quindi.) Ma il fatto della privacy sui social e non solo mi mette un po’ di angoscia. Punto a sfavore: mi accorgo che è anche un vezzo egocentrico che vorrei ottenere, per “vantarmi” di mia figlia. Chi non lo fa? A voce non lo faccio mai, sul blog mi viene un po’ da tirare la corda.

Detto questo: avete consigli da darmi? Mi aiutate nella scelta?

Vedere la cami in foto o non vedere? Pubblicare o non pubblicare?

Voi che cosa avete fatto, o che cosa fate?

p.s.:

Ho anche trovato questo video su TED riguardo la privacy, non risolve i problemi ma è un trampolino di lancio per riflettere sulla enotrme quantità di informazioni che regaliamo in cambio di comfort. dura 15 minuti se lo vlete guardare!