Educazione e nuclei familiari: perché i nonni non devono educare i nostri figli

frecce su tavolo simbolo di direzioni diverse

Oramai sono 6 mesi che viviamo sotto il tetto di mia suocera che ci ha offerto ospitalità. Per chi non lo sapesse ancora, in attesa di trovare casa nuova, ci siamo posizionati lì. Sono stati mesi intensi, fatti di compromessi, e stili di vita contrapposti, e litigate furiose, in primis per l’educazione di Camilla.

Non sono mai stata abbastanza rigida, anzi oserei dire che nella mia vita ho lasciato che la mia flessibilità fosse sfruttata a piacimento di chi mi stava intorno; da quando sono mamma però ho sentito il bisogno di mettere paletti e regole su alcuni metodi educativi fondamentali per crescere Camilla serenamente.

Io e papà Simone – tra alti e bassi personali e fisiologici in una coppia – ci siamo trovati sempre sulla stessa linea d’onda nella crescita di nostra figlia, ma il nucleo familiare era composto da noi tre. In questi mesi “in trasferta” invece il nucleo era composto da cinque persone: cinque storie di vita diverse, cinque realtà, cinque modi di fare, cinque reazioni.

frecce su tavolo simbolo di direzioni diverse

Ed è stato un disastro con i nonni. Ecco perché penso che i nonni non debbano educare i nipoti.

Educazione

Nelle decisioni educative nei confronti di Camilla ci hanno sempre premiato i risultati: una bimba tranquilla che non ha mai fatto storie per mangiare o per dormire. Piena di vita e con i momenti “no” che tutti noi abbiamo, ma gestibile. (E ci sarebbe da aprire una parentesi sul perché questo funziona, ma dell’ascolto e del rispetto parleremo forse un’altra volta). Siamo genitori consapevoli. Ma non si sa come mai i nonni dicono sempre “siete stati fortunati”; forse il carattere che Camilla ha può esere stato rilevante, ma noi ci siamo fatti il mazzo e abbiamo dato il 150% di attenzione per crescere una piccola persona sana, serena e con un’autostima decente. Insomma abbiamo fatto quello che ritevamo giusto per non commettere gli errori dei nostri genitori. In questo processo vivevamo da soli, nella nostra casetta a Colorno, e non c’era nessun tipo di interferenza: allontanavi dal nucleo familiare chi non rispettava le regole. Questo non vuol dire che abbiamo evitato di far vedere la bimba ai nonni: erano sempre presenti, ma non lasciavamo che entrassero in contrasto con i nostri metodi. E questo ha dato i suoi frutti.

Ora però, che da 6 mesi abitamo con suocera e bis-suocera (la nonna di Simone) le carte in tavola sono cambiate. I nonni che convivono con i piccoli nipoti non sono più soltano nonni, diventano educatori inconsapevoli. Passano con Camilla molto più tempo, interagiscono direttamente con lei, svolgono insieme attività di routine e cosa ancora più importante: Camilla impara dei comportamenti che vede riproporre ciclicamente dai soggetti della famiglia.

Consapevolezza

L’apprendimento imitativo tramite i neuroni a specchio è cosa oramai nota. E’ un pattern che il cervello usa per imparare movimenti fisici. Certo è che con un apprendimento simile i bambini imparano anche le cose che si possono fare e dire, i comportamenti giusti da attuare, osservando quello che la famiglia dice e fa durante la giornata. I nonni però si rendono conto di questa facoltà di apprendimento solo in presenza di atteggiamenti buffi e durante i giochi, non pensando che per il bimbo l’adulto è un modello di vita, in ogni istante. Probabilmente non vogliono ammettere a loro volta il riflesso nello specchio che mostra ai nipoti i loro atteggiamenti distruttivi, e quindi negano di poter anche solo aver insegnato cose “brutte” al piccolo di famiglia.

uomo riflesso nello specchio - quarto potere

Esempio: un bambino impara a ballare la macarena guardando un adulto che ripete ciclicamente i gesti del ballo.
Reazione: Evviva, che felicità, come sei bravo e intelligente!

Esempio 2: un bambino inizia a dare i calci alle cose, perché un adulto sposta gli oggetti per terra con i piedi invece raccoglierli (ma il bambino non capisce la differenza tra lo spostare e dare i calci alle cose, ancora).
Reazione: i genitori dicono al figlio che “non si fa” e spiegano il motivo, il bambino non capisce per quale ragione un’azione compiuta dagli adulti lui non può farla, la persona che fa quell’azione non modifica il comportamento – che quindi sarà replicato e fatto proprio dal bambino.
Incongruenze.

Un’altra cosa che i nonni non riescono a comprendere è che i bambini capiscono. I bambini di qualsiasi età da zero mesi in poi, capiscono quello che diciamo loro. Li creiamo con occhi e orecchie, e sentono e vedono come tutti gli esseri umani. Certo, all’inizio non è il significato delle parole intrinesco, ma è il tono di voce, la tranquillità della persona, i movimenti e le espressioni. In ogni caso il bimbo è un essere consapevole. E va rispettato come persona.

  • Non vi è mai capitato, da piccoli, di dire qualcosa di serio e di essere derisi dagli adulti?
  • Non vi è mai capitato di essere etichettati, anche in tono scherzoso, come monelli, birbanti, antipatici, musoni?
  • Non vi è mai capitato di chiedere basta (basta cibo, basta coccole, basta scherzi) e di essere ignorati senza spiegazioni?
  • Non vi è mai capitato di vergognarvi delle vostre azioni perché giudicati da un genitore?
  • Non vi è mai capitato che parlassro di voi, in vostra presenza, in terza persona come se non esisteste?

il bambino viene giudicato dagli adulti

Queste cose succedono spesso. Spesso non è niente di grave, spesso succede ogni tanto. Ma quando si ripetono nel tempo sono tutti tasselli che minano l’autostima di un bambino. Gli adulti in genere pensano che i bambini siano tipo bambolotti di gomma pronti a ricevere qualsiasi atteggiamento – di solito egoistico – perché piccoli, inconsapevoli, inerti. E invece è tutto il contrario.  Proprio per espirimere qusto concetto ho regalato a tutti i nonni di Camilla il libricino “I bambini devono essere felici, non farci felici…” che con frasi semplici e molto profonde fa capire ai nonni e ai genitori come crescere i nostri cuccioli senza egoismo.

I nonni non lo capiscono, anche quando lo spieghi, sono pieni di orgoglio, perché loro hanno cresciuto un figlio e sanno come si fa. E invece io penso che, proprio per come hanno cresciuto i loro figli, i nonni devono rendersi conto che a volte è meglio farsi da parte, che hanno fatto più danni che altro. Certo, ci sono sempre i tossici e i criminali che sono peggio di noi (esempio che calza a pennello con la colonna sonora che sto ascoltando mentre scrivo) ma io guardo la mia realtà, la mia famiglia, le mie paure e il mio cuore rotto. E non voglio che succeda ancora.

Evolvi

Alla fine, da quando abitiamo da mia suocera abbiamo fatto grandi alti e bassi per riuscire a portare Camilla sulla nostra stessa linea d’onda. Tensioni, rifiuti, sospiri. Voglia di scappare e troppa stanchezza per partire. In mezzo il grande periodo del togli il ciuccio, il pannolino e il terrible two – che in realtà è un grande periodo di autodeterminazione del bambino del mondo, ma se lo fai sentire autodeterminante da subito vedrai che i “terrible” non saranno poi così terribili.

Ho osservato i nonni. In generale – non solo quelli della mia personale esperienza ma anche nelle realtà a me vicine – pensano di poter fare tutto. Come scriveva Simone quando Camilla era appena nata, i nonni hanno bisogno di essere guidati nel loro nuovo ruolo.

Noi smettiamo di essere figli e diventiamo genitori, i nostri genitori devono imparare a rispettarci come persone adulte e non più come figli a cui far seguire la loro strada.

Sei d’accordo con me? Riflettiamoci insieme nei commenti.

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19 commenti

  1. Lara Gullen ha detto:

    Premessa: sono una mamma expat. I nonni sono un argomento spinoso, io ad esempio adoro i miei genitori al punto che quest’anno quando sono venuti a trovarci gli ho dedicato ben quattro post e ormai li chiamano tutti i nonni bitte bitte!
    Con i miei suoceri il discorso è completamente diverso, sono religiosi e testardi all’inverosimile, in pratica è impossibile ragionarci. Fingono di ascoltarci e appena giriamo l’angolo fanno quel che vogliono col bambino. Davvero insopportabili!!
    Per fortuna li tengo a 800 km di distanza ma credimi riescono comunque a fare danni.
    A loro ho dedicato un post molto speciale… http://intantointedeschia.com/2015/05/13/6-buoni-motivi-per-cui-i-nipoti-possono-crescere-lontano-dai-nonni/#more-24

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    1. Grazie per il commento! Più tardi vado a leggere il tuo post 🙂 intanto ti dico che qui la situazione é stata “critica” sia con la suocera con la quale abitiamo, che con mio papà che abitava lontani e che comunque vede una volta a settimana la bimba. Comportamenti insopportabili lo stesso 😀

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  2. yliharma ha detto:

    Io non sono mamma ma sono figlia e sono convinta che la tua ultima frase Marty sia il nodo cruciale: non smettiamo mai di essere piccoli agli occhi dei nostri genitori, non smettiamo mai di essere fondamentalmente incapaci e inesperti: loro saranno sempre convinti di essere un passo (o molti di più) davanti a noi. E se siamo diventati qualcosa di diverso da ciò che loro avevano immaginato…apriti cielo! Almeno questo è quello che vivo in prima persona e anche quello che vedo in altri figli della mia generazione.
    La mia speranza è in genitori come voi, che hanno il coraggio di opporsi alle influenze negative del parentame vario e che si impegnano per educare nel modo più rispettoso dell’identità del bambino. Continuate così ❤

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    1. Grazie mille Paola!
      Noi ce la mettiamo tutta, ma é difficile in primo luogo staccarsi dal ruolo di figlio. Soprattutto se provi a diventare una persona diversa dai tuoi genitori ma ogni tanto ti accorgi che non riesci, che hai proprio quel difetto di tua madre o tuo padre che tanto ti ha fatto soffrire quando eri piccola. Ecco per me questa é la sfida più dura. E poi tutto il resto viene da se. Vedremo come crescerà camilla 🙂

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  3. aspiranterunner ha detto:

    ciao. ti ho nominata per il Liebster Award. Se ti va 😉

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    1. Grazie! Tornata dal Mare faccio tutto, intanto vengo a leggere ^.^

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  4. aspiranterunner ha detto:

    Sono assolutamente d’accordo con te. I miei figli sono sempre stati bravi (sono bambini chiaro, ma hanno dormito, rispettano le regole, sanno essere educati) e spesso mi sono sentita dire che sono stata fortunata. Forse un po’ di merito ce l’avremo io e il papà, no? Ad ogni modo la cosa più faticosa è stata mettere dei paletti per far sì che i nonni non i intromettessero nell’educazione dei figli. Per far questo abbiamo dovuto fare sacrifici economici (un nido ha le sue regole e ad una baby sitter puoi dire cosa fare e cosa no, ad una nonna no e anche se glielo dici farà come crede meglio lei) e rinunciare quindi poi a molto aiuto che è innegabile spesso i nonni danno.
    Il risultato però mi ha convinto di aver avuto ragione, nonostante molti malcontenti soprattutto all’inizio,
    Grazie di aver parlato di un argomento così importante e delicato, soprattutto in Italia dove troppi bambini vengono cresciuti dai nonni.

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  5. simone ha detto:

    approvo ogni singola parola e anzi, le sento parole mie anche se vengono dalla tua esperienza.

    questa frase “non pensando che per il bimbo sono un modello di vita, in ogni istante” andrebbe stampata davanti alla porta di casa 🙂

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    1. Facciamo un bel quadretto per la casa nuova, allora 🙂

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  6. Cristina ha detto:

    Io ti adoro! Sono capitata “per caso” su questo blog tramite quello di tuo (presumo) marito. Vi ringrazio per ciò che avete scritto sul rapporto nonni-figli-nipoti.
    Ne scrivo anche sul mio blog….è bello sapere di non essere soli 😁😁😁
    Da oggi vi seguirò con molto interesse e molta attenzione!

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    1. Ma grazie Cristina! Che complimentone :)) facciamo una comunità “anti” nonni? ahahaha

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  7. Matteo ha detto:

    Condivido le tue parole, è dura instaurare un dialogo e porre dei limiti ai nonni.
    Da genitore cerco una soluzione, se potessi aiutarmi. Matteo

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    1. Ciao Matteo! Beh, cerchiamo tutti una soluzione. Magari parlandone la troviamo insieme! Anche tu hai nonni molto presenti e che non seguono la vostra linea educativa?

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      1. Matteo ha detto:

        Grazie per la pronta risposta.
        I miei genitori nonni di Ludovico ed Edoardo, giudicano gli amici dei miei figli dicendo a loro che alcuni non sono da frequentare perché rompono i giochi e si comportano male. Questo atteggiamento confonde i miei figli, i quali, per piccoli episodi superano subito ma i nonni puntuali ne risollevano il problema creando in loro insicurezza.
        Ho comprato il libro da te consigliato e inizierò da qui, regalandoglielo.
        Grazie

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        1. Ciao Matteo, mi chiedevo: hai mai provato a dire ai nonni queste cose? non come si comportano loro che sono grandi e immagino avranno la loro esperienza, difficile da intaccare, ma proprio che i bimbi si sentono confusi da questo atteggiamento.

          Inoltre puoi dire ai nonni che le amicizie che i bimbi scelgono o che voi Scegliete come genitori possono essere varie e magari i bambini rompono i giochi ma hanno altre qualità che rendono i loro nipotini felici.
          Un’altra cosa che puoi fare è dialogare tu stesso con i tuoi figli: puoi insegnare loro il dono dell’accettazione! è molto bello imparare ad accettare gli altri anche nei loro difetti, anche i nonni che dicono certe cose e lo fanno perché esprimono il bene in quel modo, perché vogliono proteggerli ma lo fanno in un modo che non capiscono.

          Fammi sapere come va con il libro, e se riesci a cambiare la situazione. Ti aspetto!

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          1. Matteo ha detto:

            Grazie Marty, mi hai fatto notare due spunti importanti, ci parlerò. In ogni caso chi capirà saranno i bimbi.
            A presto

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            1. Prego, sono contenta di averti aiutato. A presto 🙂

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