Teoria dell’evoluzione nella cittadina di Colorno

A tutti piace giudicare. C’è chi ne è consapevole, chi lo fa con gusto, chi con cattiveria, chi da ubriaco e chi in buona fede. Tutti lo facciamo. Donne, uomini. Anche i bambini, lo fanno! Io sono sempre stata della schiera “sono una persona buona e certe cose non le faccio” ma in realtà in questi ultimi mesi mi sto ricredendo su un sacco di cose che pensavo vere di me e non lo sono.

Non sono stupida

Non sono mongola

Non sono ingenua

Sono protettiva

Sono sorridente

Sono rompiballe

Sono amorevole

Sono metodica (per certe cose)

E sì. Sono giudicante.

Ci pensavo oggi mentre tornavo a casa dal parco. Io e Cami siamo state lì metà pomeriggio, e ora che c’è la bella stagione ci andiamo quasi tutti i giorni. E come tutti i giorni sono arrivata, ho percorso la stradina di mattoncini a forma di papillon, e mentre costeggiavo l’aiuola invasa dalle api -maledette- ho iniziato a scrutare il parco. Non cercavo vecchietti maniaci o uomini di colore pronti a rapire mia figlia. Scrutavo LORO. Le altre mamme.

Camilla al parco giochi di Colorno

Le altre mamme del parco di Colorno le ho suddivise per categoria. Le Mamme Straniere occupano una delle uniche due panchine all’ombra di tutto il parco, usano i passggini abbandonati dei loro figli come poggiapiedi e parlano in una lingua arcaica (che ho scoperto oggi essere greco) ai loro figli/nipoti. le ragazze della famiglia hanno i capelli tosati quasi a zero (non so perché), compresa la piccola bimba con cui oggi Camilla giocava. Ho interagito, l’ho sorretta per non farla cadere, mi ha sorriso, proprio simpatica. Così quando sua sorella è venuta a prendere la piccola ho provato a chiederle quanti mesi avesse -si inizia così un discorso tra possessori di bambini, vero?- e sua madre le ha urlato in greco cose che come reazione l’hanno fatta allontanare di fretta con la bimba a penzoloni. Se ve lo state chiedendo, no: non puzzavo.

La Mamma Borghigiana, è altrettanto curiosa da osservare: affacciata al balcone della sua casa, fa giocare il figlio lì fuori per un tempo indeterminato, con il bel tempo. Per lo più osserva il susseguirsi degli eventi del suo quartiere da una comoda sdraietta bianca, e quando non fuma urla ala figlia di non fare niente (e per niente intendo tutto). Spesso parla con altre mamme borghigiane del figlio presente nominandolo in terza persona (“Ah… lui/lei…”) ed elencando tutti i difetti che ha. Oggi per esempio la tipica conversazione tra una coppia di mamme borghigiane riguardava il tipo di alimentazione della propria prole: “Ah, non vuole ne il formaggio, ne lo yogurt, ne il latte! Allora io gli ho detto <non mi interessa! almeno uno lo devi mangiare, ti devo guardare, non ci credo che mangi la mozzarella all’asilo!>”.

C’è poi la categoria Mamma Ansiosa, quella che veste la figlia nei primi giorni di primavera come se dovese partire per una missione segreta nel corpo dei Marines: berretto da pescatore color fieno per respingere il calore del sole legato con il doppio fiocco sotto il mento, occhiali da sole coprenti con elastico salva caduta; burrocacao sulle labbra e crema solare sulle guance; sciarpina di cotone per il vento (quella ce l’ho anche io), maglietta a mezze maniche con camicia sbottonata (ma a maniche lunghe e con il colletto alto) sopra; pinocchietti mimetici, calzettoni di spugna; scarpe simil antinfortunistica e… zainetto per entrambe contenente chissà quali misteri che neanche Mary Poppins riesce a spiegarsi. La suddetta mamma giustificava le ire della figlia scontenta quando i bambini che giocavano con lei non le passavano la palla (e se non lo sapete, MAI  giustificare un bambino per i suoi capricci, cadrete in un baratro senza fine).

Oggi mi sono imbattuta in queste tipologie. Chissà loro cosa hanno visto in me, quando sono avanzata nel parco. Osservo e giudico perché non sono all’interno della loro contesto sociale. Sono nuova, non mi conoscono. Ma questo non vuol dire che per loro io sia indifferente. Il giudizio è reciproco. Le mamme guardano sempre con sospetto quello che le altre fanno o non fanno, sopratutto se le azioni non rientrano nei canoni dell’educazione scelta per i propri figli.

Siamo animali insicuri, che annusano l’aria in cerca di qualche pericolo. Quando accenno all’autosvezzamento, per esempio, gli altri mi guardano come se stessi sacrificando mia figlia al Dio del digiuno forzato. Siamo animali spaventati, pensiamo che qualsiasi persona arrivi e possa compromettere il lavoro fatto in mesi o anni di educazione.

E forse non è così? Ma alla fine è evoluzione.

 

 

8 commenti

  1. mammaquasidecorosa ha detto:

    Che tenerezza! Mi sono riconosciuta un po’ nelle psicosi di ogni tipologia ^_^ Stai facendo l’autosvezzamento? Come ti trovi? Sto valutando ma ho paura che il piccolo possa strozzarsi, già col latte ogni tanto mi fa spaventare!!

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    1. Marty ha detto:

      In effeti abbiamo tutti i nostri momenti psicotici 😛
      Si oramai siamo completamente svezzati! All’inizio avevo super paura anche io e selezionavo il cibo in base al pericolo di strozzamento… Poi ho visto i video su youtube sulla disostruzione. Poi camilla si è strozzata, e alla fine ho ceduto, tanto ho pensato che si sarebbe potuta strozzare con qualsiasi cosa (anche con il latte, come dici tu) quindi mi sono buttata e siamo tutti e tre molto contenti 🙂

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  2. Elena ha detto:

    Ahahahah!! Anche io probabilmente verrò classificata in una di queste categorie. Personalmente, mi trovo molto bene con i nonni dei bambini che frequentano i parchi in cui porto Elisa e sono fantastici! Da loro imparo sempre un sacco di cose, sia dal punto di vista pratico che comportamentale.

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    1. Marty ha detto:

      I nonni sono sempre i più simpatici, purtroppo ora non ne vedo tanti in giro! E comunque sono quelli che attaccano bottone più facilmente e riesci sempre a fare conversazione con loro! 🙂

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  3. Alice ha detto:

    Io aggiungerei all’elenco le mamme iper orgogliose del proprio figlio, con tendenza maniacale a dimostrare alle altre mamme quanto sia il n. 1!
    In genere sono neo mamme sulla quarantina con figli maschi… “Guardate cosa sa fare a soli 16 mesi?! Dai fagli vedere!” (il bimbo non lo fa…) “Ma come, sei bravissimo, a casa lo fai sempre” poi guarda le altre mamme e dice: “Lo fa sempre e fa ridere, ve lo giuro!”

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    1. Marty ha detto:

      Ahhh sì, c’è anche quella mamma! per fortuna non ho avuto incontri così ravvicinati da poterla testare 😀

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  4. Irene ha detto:

    poi c’è la mamma asociale, un po’ nerd; che credo di essere io. O_o 😛 Ora mi voglio mettere anche io a studiare le altre mamme, chissà che magari non riesca anche a fare amicizia… certo se le categorie sono quelle elencate credo che mi butterò sui nonni, che mi sembra possano essere i tipi giusti con cui fare due chiacchiere. Giusto?

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    1. Marty ha detto:

      anche io sono così! ma pechè non fanno un parco per mamme nerd?!

      Se studi delle nuove specie vieni a descriverle che sono curiosa. Io ho perso un po’ il ritmo della perlustrazione del parco con queste feste.

      E comunque sì, i nonni son dei gran chiaccheroni (se ci sono!) 🙂

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